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La mascherina: vita e tormento

Mentre gli scienziati si arrovellano nel cercare di sconfiggere il virus più temuto del momento noi ci ingegniamo nell'ottimizzare l'utilizzo delle mascherine.
E' una cosa seria anche questa, cosa pensate!?
I creativi in questo periodo sono in fermento e con ogni probabilità gli unici in grado di produrre degli utili
Assistiamo ogni giorno alla promozione di mascherine gioiello ornate da eleganti fregi, rigorosamente e fantasiosamente abbinati all'abito, alla T-shirt, al proprio look.
Le mascherine sulle quali figurano slogan o simboli che rivelano fedeltà ad una squadra o passione e fanatismo finiscono suo volti delle persone più grintose ma, ci scommetto,  tra non molto conquisteranno tutti e diventeranno parte integrante dell'abbigliamento: non potremo più farne a meno!
Crea intorno a chi le indossa un alone di mistero e fascino, elimina la noiosa seduta dall'estetista, l'acquisto di rossetti, il sorriso stereotipato  ( quanti soldi risparmiati!) ma, per contro, è dannatamente fastidiosa! Non lascia passare tutto l'ossigeno che ci servirebbe ad ogni respiro; non ci permette di  riconoscere gli amici ( a volte però è un ottimo pretesto con una giustificazioni inoppugnabile!...diciamola tutta...); occorre gestirla con molta attenzione per non rischiare il contagio nel rimuoverla dal nostro volto ed abbiamo aggiunto anche un altro pezzo di abbigliamento da lavare e stirare.
Ogni volta che usciamo ed indossiamo la nostra mascherina sappiamo che accadrà qualcosa di inaspettato. Non sentiamo bene le parole; le labbra schiacciate dal tessuto spesso, pieghettato e sottoposto ad una estrema trazione, biascicano frasi incomprensibili; i suoni non superano la barriera del filtro, così  fatichiamo a comunicare e ci ritroviamo in situazioni inaspettate. A volte nascono gag esilaranti a volte figuracce terribili che ci risparmieremmo volentieri cosicché l'esperienza  negativa ci porta a preferire il silenzio assoluto.
Ma se potessimo abbassare la mascherina alla prima che passa, cosa scopriremmo? Avete provato ad immaginare le sorprese che potrebbero capitare a coloro che si sono conosciuti in questo periodo. Credo che potrebbero risultare perfino sconvolgenti! Sarà davvero dura accettare che quegli occhi meravigliosi ed angelici che promettono un volto dolcissimo in realtà si abbinano ad un sorprendente ghigno malefico.
Abbiamo tutti scoperto, improvvisamente, che le nostre mascherine chirurgiche, già mal sopportate, non ci proteggono dal Covid-19, allora abbiamo dovuto adottare le nuove mascherine, FFP2 ed  FFP3, che ci proteggono bene ma a caro prezzo.
Caro non solo per il costo effettivo ma anche per gli effetti che producono quando le indossiamo.
Filtrano benissimo; anche troppo!
Ci ritroviamo a  trascorrere diverse ore in uno stato di semi apnea sopportando anche il calore che sviluppano le tute idrorepellenti  ma le orecchie a sventola no, proprio non le possiamo accettare! Ed allora parte l'ingegno, guizza l'idea, si accende la lampadina! Anche qui i creativi trovano largo spazio e nascono aggeggi di ogni genere e forma in difesa dei
nostri preziosissimi padiglioni auricolari.
C'è chi utilizza delle fascette in silicone che si poggiano sulla nuca che hanno alle estremità dei ganci ai quali è possibile fermare gli elastici delle mascherine. Altri hanno cucito un bottone sulla cuffietta o  su di una fettuccia,  fornendo così un valido appiglio.
Altre ancora hanno inventato diverse fantasiose soluzioni salvando così le proprie orecchie da un destino certamente immeritato.
Ci armiamo ogni giorno di coraggio e buonumore, di pazienza e determinazione, di passione e compassione e siamo sempre pronti ad affrontare le giornate in una bolla di ansia e stress. Siamo una categoria di lavoratori che possiede delle qualità non comuni, una pazienza infinita ed una forza di volontà inusuale. Viviamo il momento più difficile ma guardiamo al futuro con fiducia e indossiamo sempre le mascherine... con intelligenza!


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